Presentazione On. Claudio Santini Introduzione critica Prof. Alessandro Riva
La mostra sarà inaugurata
da Mons. Renzo Giuliano
ROMA
BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
PIAZZA ESEDRA
MARTEDI' 23 NOVEMBRE 2004 ORE 18:30
Per Kafka svegliare il futuro significa
annebbiare il presente: uno splendido elogio alla lentezza
attraverso il quale egli rivendica il valore del tempo
e del suo trascorrere, dell’ hic, che non va proiettato
in qualcosa che verrà ma che va vissuto per ciò
che è. Recupero lo splendido pensiero dello scrittore
di Praga, e il suo discorso sul tempo, in relazione
alle opere pittoriche di Bruno Grassi, per spiegare
la percezione e le emozioni che la sua arte trasmette.
Avevo bisogno di un lavoro che mi permettesse l’auscultazione,
di entrare in strettissimo rapporto con le opere, e
trarne un messaggio profondo, oserei dire rasserenante
e chiarificatore: il tratto così ricercato e
delicato, l’accorta attenzione alle espressioni,
alle situazioni riprodotte, la costruzione pulita, riescono
a sottrarci all’orologio e alla nostra vita congestionata
e convulsa. Aprono ad una nuova realtà, collocandoci
in una prospettiva, che oltre il dato realistico, contempla
la bellezza e lo spirito.
E’ la bellezza che ha la possibilità di
salvare il mondo convertendo lo sguardo dell’uomo
sulla realtà passando da uno sguardo di dominio
ad uno sguardo di meraviglia, e solo quando si ha lo
stupore per le cose, si prova un senso di ringraziamento.
Con questo sentimento Bruno Grassi vive e dipinge.
Infatti la sua è una pittura dai pensieri alti
ma anche dalle ragioni profonde, perché nei quadri
a tema sacro c’è tutta la fede dell’artista,
espressa nei soggetti ma anche non espressa e lasciata
intendere come Verità che trascende le cose fisicamente
rappresentate.
L’altra produzione, quella in cui non è
affrontata la tematica religiosa, è dedicata
al genere umano, alle donne, ai sentimenti, agli affetti,
alla natura, e traduce la bellezza in immediatezza comunicativa
ed emozionale.
E’ con mia personale convinzione e grande piacere
che queste opere sono ora presentate a Roma, in una
splendida raccolta che oltre per la qualità dei
pezzi, si preannuncia di grande interesse per lo spazio
espositivo in cui è ospitata, la Basilica di
Santa Maria degli Angeli, un ambiente dalle suggestioni
quanto mai appropriate all’espressione artistica
di Bruno Grassi.
Questo evento si colloca in una congiuntura storica
estremamente difficile, in un momento in cui siamo ancora
di più sensibilizzati ad una riflessione sull’uomo
e sulla sua esistenza; frutto di questo tempo l’arte
di Grassi si interroga sul senso delle cose, e spesso
risolve i suoi interrogativi in chiave chiaramente cristiana,
comunicandoli attraverso un linguaggio pittorico efficace;
il risultato è quello di una produzione estremamente
convinta, solida e “necessaria”.
Intendo rivolgere il mio personale ringraziamento al
Dott. Pierluigi Magnaschi, colui che ha reso possibile
questo progetto; a lui il merito del mio incontro con
il maestro Bruno Grassi, di cui ne ammiro profondamente
l’opera, e a lui va tutta la mia riconoscenza
per essermi stato Maestro e avermi messo a disposizione
tutta la sua collaborazione e il suo grande sapere.