Le
sculture in Bronzo di
J. Seward Johnson
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Replicanti e tecnorealismo
Le sculture di Johnson sono
figurative, ma sono soprattutto innovative e modernissime
per caratteristiche tecniche.
Sono bronzi realizzati nella fonderia di Mercerville
con procedimenti assai complessi, con l'impiego di circa
settanta persone nel corso delle varie fasi preparative.
... queste statue dal formato e dalle foltezze sorprendentemente
umane che vorrebbero mischiarsi a noi, vivere negli
stessi luoghi che noi frequentiamo.
Giorgio Di Genova ha giustamente sottolineato la naturalitas
del popolo bronzeo di Johnson, evidenziando l'immediatezza
comunicativa dei "Replicanti"; svilupperei ulteriormente
l'argomento osservando che l'aspetto delle statue è
senza dubbio "naturalissimo " anche se ci sorprende
la tecnica usata per la sua artificiosità, quasi che
si trattasse di materiali e procedimenti che vengono
dal futuro piuttosto che dal presente.
In questa ambigua, sottilmente contraddittoria dialettica
tra natura e artificio è contenuta molta dell'efficacia
dei Replicanti: subito ci attraggono perché sono fatti
esattamente come noi, hanno le nostre stesse pose, ci
invitano ad instaurare con loro rapporti confidenziali;
poi, ci allontanano con la loro strepitosa perfezione
materica, come se si compiacessero di averci illuso,
e allora avvertiamo un improvviso, intenso disagio nell
'ammirare un "doppio " che non è uguale a noi, che è
forse meglio di noi...
Vittorio Sgarbi
Mirror
images and techno-realism
Johnson's sculptures are representational,
but above all they are innovative and extremely modern
in their technology.
They are bronzes executed by the artist with very complex
procedures. Particularly meticulous is the coloring
of the metal, obtained through a very remarkable number
of layers of color, and the intricate textures the surfaces.
These
sculptures in a human form and with surprisingly human
features that would like to intermingle with us, to
inhabit the same spaces that we ourselves frequent.
Giorgio Di Geneva has correctly emphasized the
naturalitas of Johnson's bronze people, pointing
out the communicative immediacy of the "Replications".
Indeed, I would like to further develop the argument
observing that the appearance of the sculptures is without
doubt "naturalism" even if the technique used is surprising
because of its technical sophistication artificiality.
It's
almost as if these were materials and procedures coming
to us from the future rather than the present. In this
ambiguous, subtly contradictory dialectic between nature
and artifice lies a great deal of the effectiveness
of the replications: they appeal to us immediately because
they are made exactly as we are, they have our same
poses; they invite us to enter into a confidential relationship
with them and then they send us away again with the
resounding perfection of their material.
It is as if they took delight in having fooled us, and
now we are aware of an unexpected, intense embarrassment
in admiring a "double" that is not like us, that is
perhaps better than we are...
Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi
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