|
|
|
|
|
Angelica Discacciati. "Sono sempre stata attratta dai dettagli:
spesso sono i più piccoli dettagli a darti la chiave per capire
un oggetto, una situazione, un’opera d’arte, perfino uno stato
d’animo. Nella moda poi, il dettaglio e’ importantissimo,
aggiunge carattere a un vestito, precisa il significato di una scelta.
Con queste premesse, era fatale che avrei scelto di disegnare scarpe –
le scarpe sono sempre state la mia passione – partendo proprio dai…dettagli.
Il tessuto di una cravatta da uomo jacquard accostato ad un paio di orecchini
anni Sessanta, un foulard assolutamente vintage che rinasce trasformato
in una scarpa da sera moderna, femminile, magari divertente perché
la fibbia e’ un bottone o un nastro di passamaneria. La moda ha
un lato ludico, di vero gioco, che non andrebbe mai perso: e io mi diverto
moltissimo creando scarpe superfemminili, molto comode e …molto
sexy. Mi diverto quando vado in giro alla ricerca di materiali insoliti,
e oramai li scovo ovunque, anche a Porta Portese o a Portobello, nel retrobottega
di un artigiano o nei negozi di modernariato. E mi diverto quando, una
volta raccolto il materiale, studio le mie trouvailles e lascio che siano
le intonazioni di colore e gli accostamenti tra i materiali a guidarmi
nel creare una collezione. E spero che si diverta chi le indossa, non
solo perché hanno una storia, ma anche perché sono molto
femminili senza rinunciare alla comodità. Mi piace pensare che
do una seconda chance ad oggetti dimenticati in fondo a un cassetto e
che li resterebbero se io non li facessi rinascere e…andare in giro
a vedere il mondo ai piedi delle donne."
Angelica Discacciati, e’ nata a Firenze, ed e’ mezza napoletana
e mezza torinese. Vive a Roma, ma si è formata come stilista a
Londra, studiando Fashion and Textile Design alla Saint Martin’s
School of Art (la stessa di Alexander Mc Queen, John Galliano e Katherine
Hamnet).
Quindi ha conseguito un Master of Art in Fashion Design al Royal College
of Art, dove e’ stata compagna di corso di Philip Treacy che all’epoca
creava i suoi primi cappelli in uno scantinato. "Di quegli anni ricordo
bene le invenzioni di Philip (Treacy) che mescolava piume, nastri, feltri
e tutto quello che gli capitava a tiro per fabbricare i suoi cappelli,
che erano già fantastici; ma il ricordo più importante è
quello del giorno in cui ho ottenuto il diploma, indimenticabile, perché
quella stessa mattina Il Royal College of Art dava la Laurea ad Honorem
a Erte’. Sarebbe morto pochi mesi dopo, ed incontrarlo e’
stata una grandissima emozione. Il gusto, la raffinatezza, la meraviglia
delle sue creazioni sono sorprendenti, ancora oggi".
Tornata in Italia, quindici anni fa Angelica inizia a disegnare per il
GFT a Torino, poi per Chiara Boni a Firenze, e infine a Roma per Valentino
e per Laura Biagiotti.
La sua prima collezione di scarpe con il marchio "ADD"
(Angelica Discacciati Design) nasce nel 2002 dopo una lunga preparazione:
trovato un laboratorio artigiano in Toscana disposto a lavorare quasi
su pezzi unici, come se la scarpa fosse un abito di alta moda, Angelica
inizia una produzione su piccola scala. E’ una sfida, con un pizzico
di ironia: un’intera collezione che utilizza solo vecchie cravatte
da uomo drappeggiate ai piedi delle donne.
Oggi le sue scarpe vengono vendute, centellinate, esclusivamente nella
boutique londinese di Allegra Hicks, nel cuore di Chelsea,
a Milano da le Solferine, a Torino da Shoeco.
L’accuratezza del design, l’attenzione al dettaglio, la qualità
della realizzazione non sono passate inosservate.
immagini
dalla mostra
|
|
|
|