La GALLERIA CA’ D’ORO
presenta “Instagram_mi”
a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Cristina Porcella
dal 18 gennaio al 3 febbraio 2016
LA MOSTRA E’ STATA PROROGATA FINO AL 10 MARZO
Finissage giovedì 18 marzo dalle ore 18.00 alle ore 21.00
A distanza di dieci anni dalla grande mostra “Cantare la vita sognandola come luce” curata da Carmine Benincasa, Ada Mazzei torna a esporre nella Capitale alla Galleria Ca’ d’Oro con un inedito progetto espositivo ospitato dal 18 gennaio al 3 febbraio 2016.
Il progetto, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Cristina Porcella, dal titolo “Instagram_mi”, comprende dipinti e disegni appositamente ideati e realizzati per le splendide sale della storica galleria romana.
Sulle tele in mostra si susseguono fiori raffigurati in dimensioni macroscopiche che sembrano spuntare improvvisamente dal buio degli sfondi scuri esibendo la varietà e la bizzarria delle loro forme, sbalorditive quanto ristrette nel tempo. Compaiono così ora una Brugmansia ora una Solandra maxima, che subito però vengono messe dall’Artista in condizione di mostrare sia il loro corpo misterioso sia la loro vita interiore, come se ci fosse in loro un’anima da restituire alla luce.
La visione offerta da Ada Mazzei serve proprio a questo, a portare in uno spazio impercettibile come la tela l’intero corpo del fiore, tutta la sua complessità e la sua carica di sottintesi simbolici e allusivi.
Sono presenze ectoplasmi che dalla memoria di cose viste, di persone amate e trapassate, da cui prende sostanza l’immaginazione di Ada Mazzei che va componendo sulla tela una vera e propria mitografia dell’esistenza. I suoi dipinti sono spiazzanti istantanee dei momenti cruciali del divenire, degli instagram_mi cioè, come in un social network, scatti condivisibili dall’immaginario della community degli spettatori su quel sempre attuale dispositivo mobile che è la tela. Sono una possibilità di ristabilire nell’uomo un tempo di sosta, di riflessione che invece le tecnologie immateriali dell’informazione tendono oggi a sottrarre con la loro capacità di mettere in comunicazione e soddisfare i “bisogni relazionali” a distanza. Insomma, quello di Ada Mazzei è un processo creativo volto a persuaderci che l’enigma nonché il privilegio dell’esistenza, cioè l’uomo, abbia un senso oltre l’immanenza e che proprio nella sua apparente caducità, come quella di un fiore, risieda la sua eternità.
WORKS