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Ci sono arti e mestieri per i quali spesso non c’è neanche la declinazione al femminile. Chi lavora poi con la durezza dell’acciaio, crea addirittura qualcosa “oltre” l’arte del fabbro. Marta Ugolini, novella Persefone, non ha dubbi nello scegliere i metalli per lavorare e preferire l’acciaio per esprimersi. Le sue forme sono una sintesi razionale dove la nettezza degli angoli nulla richiama delle curve femminili. Eppure, le sculture e gli oggetti funzionali che realizza, hanno in se una femminilità forte e completa. Marta resta affascinata dalla plasmabilità dei metalli che le permette di soddisfare la sua esigenza muliebre di “continuo cambiamento”. E l’acciaio la ricompensa generando, attraverso la sua interpretazione, magnifiche fogge a-volumetriche, dove la durezza del metallo scompare a favore della leggerezza, dell’eleganza. Eleganza e leggerezza sono il suo Karma per presentarsi ed affascinare. Scrive Marta: “Favorisco la semplicità delle forme e la grandezza contenuta, per entrare con discrezione negli ambienti“. Adotta un low profile che sottolinea il suo spirito educato, riguardoso, equilibrato, riservato in una parola di buon gusto; dove la classe cancella qualsiasi artificiosità. Le sue creazioni nulla concedono alle forbitezze, all’infiorettature, ai preziosismi. Tutte le opere sono figlie di una logica essenziale ed eterea, gestendo un’apparenza riservata che le conduce fuori del tempo, delle epoche, degli stilismi. Marta ci porta a una visione dell’opera d’arte raffinata quanto semplice, le sue realizzazioni passano inosservate a chi predilige colori e confusione. Stupiscono, seducono e attirano solo gli animi attenti, raffinati, un po’ snob.
Enrico De Bonis
asda
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