Roma
Galleria Ca’ d’oro
Piazza di Spagna 81
19 febbraio – 1 marzo 2003
In una società dove tutto viene amplificato, dove ogni messaggio sembra aver necessità di essere violento, aggressivo, eroticamente appetibile l’artista fa un passo indietro e con discrezione mette semplicemente a disposizione sottili strumenti di lettura, lasciando al martoriato pubblico la dignità e la libertà di costruirsi il proprio messaggio, senza violenza, senza arroganza.
Ne viene fuori una lettura della realtà, la nostra, aggressiva, ridicola a volte contraddittoria.
Camilla Ancilotto ruba le tecniche tradizionali della pittura a olio e con un ingegnoso gioco di prismi che ruotano su se stessi irridisce la sacralità di una tecnica pittorica estremamente ricercata.
Un sacrificio che stravolge l’opera alla sua radice per proiettarla in una dimensione pittorica che sfiora il cubismo di Picasso, l’astrattismo di Paul Klee, facendo proprio il patrimonio pittorico del ’900 intero.
Un papa malato, il vaticano che definisce eticamente accettabili gli xenotrapianti e le banche di organi animali umanizzati, la scimmia dal quale discende l’uomo, sono realtà oggettive, la connessione di questi tre elementi ne fa scaturire un lavoro irriveerente, molto forte, ma è la realtà, così come la si può comprendere facendo un piccolo sforzo intellettuale.
Da soli in totale autonomia.
Bush, Bin Laden e il diavolo, ognuno dei due protagonisti vede nell’avversario il male ma dalla loro somma ne scaturisce un immagine terrorizzante, semplicemente terrorizzante.
E ancora la mucca pazza o donata, il maiale geneticamente modificato e la pecora Dolly sono solo tre placidi animali ma nel loro fondersi facilitano con ironia la comprensione di un futuro prossimo, il secolo in cui stiamo vivendo, definito da RjJkin il “Secolo Biotecnologico “.
Ma non tutte le opere vogliono essere una critica impegnata, Camilla Ancilotto è un ‘artista solare, si diverte a ritrarre il suo primogenito e lo trasforma in pecora e scimmia, solo per gioco; o dopo una bella passeggiata con l’amica Angela e il suo bassotto al Bioparco per vedere il nuovo arrivato, un mandrillo, ne estrapola una opera divertente che vede l’amica trasformarsi in un peloso primate col naso da cane.
Anche questo fa parte della realtà e dei sentimenti di un ‘artista discreta che vede nel suo lavoro un gioco e un ‘occasione per riflettere e far riflettere sui piccoli momenti quotidiani come sui grandi temi esistenziali.