Lunedì 4 maggio la galleria Cà d’Oro presenta nell’antica e prestigiosa cornice di Palazzo Torlonia una mostra di originalità e diversità a confronto tutta la femminile, nella quale la fantasia e la trasformazione costituiscono le caratteristiche comuni delle tre incredibili artiste protagoniste: Camilla Ancillotto, Erika Calesini e Florence Fabre.
Nei quadri di Florence Fabre coesistono i suoi campi d’indagine preferiti: i colori, i volti e la simmetria. Emergono delle opere di grande funzione comunicativa, i cui soggetti sono ricostruiti attraverso l’uso di identici tasselli quadrati. Opere che si ispirano anche alla Pop Art e alla Cracking Art, correnti che meglio si sposano con il suo pensiero.
Il quadrato o il rettangolo sono anche le forme delle “tessere girevoli” adottate da Camilla Ancilotto per i suoi quadri-sculture trasformabili: opere surreali, lavori in perenne divenire, mutevoli come la realtà, a metà tra scultura e pittura, che richiamano la tradizione classica e una nuova visione del tempo dell’arte.
Obiettivo dell’artista è rendere lo spettatore artefice di una nuova creazione, lasciandolo libero di creare nuove interpretazioni, integrando così al gioco, l’ironia.
Un risvolto più riflessivo è presente nelle biciclette di Erika Calesini, artista sensibile alle tematiche e problematiche ambientali del nostro pianeta, sviluppate attraverso la rilettura di oggetti ormai dimenticati e abbandonati che lei recupera per dargli nuova vita; accade così che un elemento freddo e crudo com’è il metallo, acquisti un’anima, una luce, il calore delle emozioni che le persone riversano sulle “loro cose”.
Le creazioni di Erika non lanciano solo un messaggio ecologico e di sostenibilità ambientale, parlano di recupero dei sentimenti, di riciclo dell’anima. La sua arte trabocca di umanità, di amore e di dolore, di sentimenti vissuti che si imprimono indelebilmente sugli oggetti. In una parola, di nostalgia.
Biciclette che divengono opere d’arte, puzzles-sculture e icone di sapore pop si integrano, con risultati sorprendenti, dando vita a un evento unico nel suo genere, in cui la vivacità dei colori e lacreatività delle opere rendono possibile un nuovo approccio all’arte di sapore ludico e innovativo.