STORIE DIPINTE – Agostino Muratori

barbara | gennaio 8th, 2013 - 11:29

Chi ritiene che la pittura di paesaggio sia esclusiva del Romanticismo probabilmente si sbaglia. Nel Settecento, i vedutisti veneziani si occuparono di rappresentare scorci della città e della sua vita quotidiana con la precisione del cronista. Da grande studioso e osservatore della realtà, Agostino Muratori pone lo spettatore di fronte a liriche consolanti e a godimenti spirituali in una più complessa e articolata visione delle cose.

Senza illusioni Muratori “costruisce” il quadro raggiungendo equilibrio e armonia nelle sue vedute paesaggistiche: descrive con grande realismo l’immagine della memoria collettiva, che viene rivisitata con gusto miniaturistico e affiancata senza soluzione di continuità a episodi della storia nazionale e mondiale. Pare di ritrovare all’interno delle opere dell’artista l’inquietudine e la continua voglia di indagare il paesaggio, di conoscere e rinnovarsi. Le vedute, animate da un intimo legame con le città dipinte e dunque con le “storie dipinte”, modificano la percezione dello spazio di una galleria che, quasi a voler fare un balzo indietro nel tempo, assume le sembianze di un cabinet d’amateur di qualche secolo fa. In questo risiede il fascino di una mostra di Agostino Muratori, in cui gli insoliti supporti scelti per la realizzazione delle opere, da vecchie ante di legno a timoni di barche, completano il senso di piacevole godimento dell’opera. L’atmosfera che si respira ammirando un’opera di Muratori, rende inoltre vive le vedute di Roma, delle sue piazze celebri e dei luoghi più appartati. La sua pittura, oltre a descrivere luoghi della capitale, in cui arte e natura assumono dimensioni monumentali, ricrea per trapassi di luce e per accostamenti cromatici, allusioni atmosferiche e ripropone lo stesso stato d’animo prodotto dall’impatto reale con la città, con la sua gente, con il suo ambiente naturale, con i suoi documenti di cultura e di storia.

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