Non c'è complesso, in Roberto Caruso, davanti al padre pittore famoso e nemmeno l'arrogante bisogno di mostrarsene distaccato.
C'è semmai una sorta di filiale assunzione, come da allievo a maestro, dei motivi della pittura di lui che sente più affini, che forse proprio attraverso il suo sguardo fin da bambino ha preso a capire, ad amare. E li esprime in toni diversi, tutti suoi, più dolci, sereni, lirici talvolta; nascono così questi alberi in fiore contro cieli tersi, si alza da un campo di grano maturo il cespuglio di bacche rosse della rosa canina, mentre il gabbiano perfetto, immoto come un richiamo da caccia, sembra puntare la farfalla su uno scoglio, dipinta con fiamminga minuzia. Dovunque a celebrare il rigoglio della natura mediterranea; aranci, limoni, appesi a un filo, uno alla volta a simbolo della bellezza del mondo, ancora sugli alberi a gravame i rami o già sparsi sui tavoli, sempre familiari, quotidiani eppure incantati dal limpido sguardo di Roberto Caruso.

Luisa Adomo. Roma, Marzo 2000

I dipinti di Roberto Caruso appartengono ad una tradizione della pittura che potremmo definire semplicemente "naturale;" come avviene nell'arte la natura ha fortemente se pure nei modi più disparati e negli stili più vari, ispirato gli artisti.
Attraverso tutte quelle cose che i nostri occhi vedono con maggiore o minore intensità e che gli artisti con maggiore o minore acutezza interpretano. E che certo, a giudicare se non altro, dalla differrenza degli stili, non tutti vedano allo stesso modo. Infatti nelle opere di un artista come Roberto Caruso c'è una visione rarefatta e insolita, un atmosfera tesa come raramente capita di vedere in altri paesaggi dipinti, che forse solo pittori surrealisti come Dalì o Tanguy hanno individuato vedendosi costretti però a varcare i confini della realtà. Infatti neppure nei luoghi eletti del nostro pianeta capita di trovarsi difronte la nitidezza di simili situazioni d'incanto, proprio come quando la realtà supera la fantasia, quasi di aspettativa di un fenomeno soprannaturale o di un evento magico, in quelle situazioni cioè che solo la pittura raramente sa creare. L'estrema semplicità delle cose dipinte, la mancanza di espedienti e di trucchi conferiscono a queste opere un pregio raramente eguagliato.


Roberto Caruso è nato a Londra il 4 maggio 1966, vive e lavora a Roma. Consegue la maturità alla St. Stephen's American College of Roma.
Nell'85 si trasferisce a Parigi per due anni ove frequenta, "l'accademia Charpentier", nell'estate i corsi alla scuola di fotografia "Louis Lumière". Nel '90 torna in Italia per studiare storia dell'arte all'università Americana.
Inizia l'attività professionale nello studio del padre; oltre all'apprendistato nel campo della pittura, il disegno e l'incisione si dedica allo studio dei marmi antichi e il loro impiego, e continua a dipingere specializzandosi sempre di più nella tecnica ad olio, su tavola e su tela.
Collabora nel reparto di scenografìa dei film di Michele Soavi. Nel '96 lavora insieme al padre nella grande decorazione dell'aeroporto di Palermo, "a due mani" eseguono oltre 60 mt. di dipinti di alberi della Sicilia.
Nel '97 inaugura la sua prima personale presso la galleria La Rocca a Palermo con 16 olii, e vari disegni e acquarelli.
Nel '99 partecipa alla Esposizione primaverile dell'A.R.G.A.M. nella galleria Incontro d'arte a Roma.

 

Limone d'inverno

Mandorlo in fiore

Alloro al tramonto